al femminile


Riflettori accesi sulla capacità di innovazione, originalità d’impresa rispetto al mercato del lavoro, espresse dalle donne, in un momento in cui, anche a Piacenza, le aziende in “rosa” sono in affanno. Con questo obiettivo, nell’ambito del programma per l’imprenditoria femminile, la Regione Emilia Romagna ha lanciato il concorso “Imprenditrici e Professioniste per Innovare”. (altro…)

Un’occasione per imparare a creare nuove realtà imprenditoriali inmaniera autonoma, singolarmente o in forma associata, attraverso l’uso consapevole di tutte le opportunità offerte dal mercato. “L’imprenditoria cammina con i tacchi” è lo slogan che accompagna e presenta il nuovo progetto del POR Puglia 2000/2006 (Complemento di Programmazione – Asse III – Risorse Umane – Misura 3.14), un ottimo esempio di sinergia tra Enti, associazioni e Istituzioni al fine di sviluppare e promuovere l’ingresso delle donne nel mondo dell’impresa. (altro…)

Inalterate le linee ispiratrici: informare sulle opportunità offerte alle donne di fare impresa e di crescere con l’impresa; diffondere la conoscenza dei dati sulla presenza femminile nelle attività imprenditoriali, autonome e di ricerca; offrire spunti sul talento imprenditoriale delle donne e sulle forme in cui si manifesta nell’economia emiliano-romagnola. (altro…)

A dispetto degli stereotipi che vedono la donna filippina quale perfetta padrona di casa, continua a crescere il numero di manager al femminile nel Paese asiatico. Se già nel 2002 era maggiore il numero di donne con incarichi di responsabilità rispetto ai colleghi uomini, secondo una recente indagine elaborata dal dipartimento del lavoro (BLES) il divario fra i sessi negli ultimi 5 anni si è “ampliato in maniera costante” e i dati lo testimoniano: nel 2002 erano 1,86 milioni le donne che detenevano ruoli di controllo e di supervisione a fronte di 1,4 milioni di uomini. Nel 2004 il numero di uomini ha toccato quota 1 milione 613 mila, arrivando a 1 milione 629 mila nel 2006 con una crescita in due anni di sole 16 mila unità. Ben diversi i numeri nell’emisfero rosa: 2 milioni 162 mila nel 2004 e 2 milioni 257 mila due anni più tardi, con una crescita di 97 mila unità, sei volte tanto rispetto ai colleghi maschi. (altro…)

Dev’essere il carattere nazionale svedese. Dev’essere il suo mix di solidarietà e uguaglianza, funzionalità e innovazione. Non può essere un caso se Mrs H&M e Mr Ikea – i rivoluzionari dei prodotti a poco prezzo, i primi a rompere il tabù del loro inutile grigiore – hanno conquistato il mondo partendo da Stoccolma. Con abiti e mobili che costano poco, piacciono tanto e si vendono a tutti. La differenza fra i due è che Ingvar Kamrad, il quarto uomo più ricco del mondo, è il padrone del suo business, mentre Margareta van den Bosch è solo una dipendente della catena Hennes&Mauritz. Senza di lei, però, H&M oggi continuerebbe a far fare abitucci di poliestere in Asia copiando la moda dell’anno prima e a venderli in negozi di periferia con arredi di plastica. Non avrebbe 60 mila dipendenti in 1.480 negozi, cinquecento milioni di pezzi venduti all’anno e un volume d’affari di 8,6 miliardi di euro. Non sarebbe un colosso del discount che guarda dritto negli occhi i colossi del lusso. (altro…)

Al mattino si alza alle sette, dà il latte a Martina, poi sale sulla sua Jaguar e macina chilometri per raggiungere gli imprenditori che poi eventualmente decide di finanziare acquistando quote delle loro aziende. Roberta Benaglia, 34 anni, amministratore delegato di Dgpa Sgr, società di gestione del Fondo di Private Equity Dgpa Capital, si presenta con i sandali pieni di strasse tacco otto centimetri, pantaloni bianchi fasciati e cintura sul pube. Nelle aziende la ricevono con un sorriso, poi chiedono quando arriva l’ingegner Benaglia, con cui hanno appuntamento; lei sorride beata: «Sono io», dice, sapendo di lasciare tutti di stucco. «E che non si aspettano che sia così giovane… ma superato lo choc ho l’impressione di avere un vantaggio. Quello che conta è la bravura e la competenza e io sono brava e competente». «Il complimento più bello che ho ricevuto? Un imprenditore che mesi fa mi ha detto: non ho mai visto nessuno affrontare una negoziazione con quel misto di determinazione e dolcezza con cui lo ha fatto lei». (altro…)

Coraggiose Immigrate che si sono rifatte una vita, ragazze intraprendenti, donne di mezza età: è davvero variegato il mondo delle imprenditrici romane, che da oggi hanno a disposizione un incubatore “virtuale”. I dati parlano chiaro: nel 2006 le imprese femminili registrate a Roma sono state 89.484, con un incremento rispetto al 2005 del 4,5% (pari a 3820 imprese), tre volte superiore alla media del Paese (1,5%). (altro…)

Lo shopping si sa è donna. Ma quello che non si sa è che le aziende con una clientela femminile sono quelle che vanno meglio in borsa. Lo rivela una ricerca di Goldman Sachs che, numeri alla mano, ha dimostrato come le società con target rosa negli ultimi dieci anni sono salite sulle piazze mondiali tre volte di più degli indici generali. (altro…)

Oltre 1,2 milioni di donne fanno impresa in Italia. E lo fanno in competizione con gli uomini, applicandosi in settori tradizionalmente “con la cravatta”: costruzioni (+8,0%), intermediazione monetaria e finanziaria (+4,4%), servizi alle imprese (5,6%). Nel 2006, le imprese “rosa” sono salite a quota 1.234.919 (15.807 in più del 2005), crescendo a un ritmo più incalzante del totale delle imprese (+1,30% la variazione percentuale 2006-2005 contro il +0,78% del totale). Con questa dinamica, il popolo delle donne rosicchia ancora qualcosa all’universo imprenditoriale, portando la propria incidenza sul totale dal 23,82% del 2005 al 23,94% del 2006. (altro…)

In Italia i dirigenti delle aziende industriali sono 82.000 e il 95% sono uomini: il numero delle donne che occupano posizioni di elevata esponsabilità all’interno delle imprese è quindi ancora oggi molto esiguo, tra più bassi d’Europa. Federmanager, la Federazione nazionale dei dirigenti delle ziende industriali, ha così deciso di interpellare le donne manager, con un questionario che indaga in modo approfondito, le ragioni che spesso impediscono alle donne di sfondare nelle realtà aziendali del nostro Paese. (altro…)

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